Dovesse capitarvi di arrivare a Bari da sud, dalla tangenziale, troverete due cose bellissime, ad aspettarvi. O almeno, io oggi le ho trovate.
Prima di entrare in città, impossibile non vederlo, vi imbatterete in un enorme scheletro animale di una specie straniera, così grigio e gigantesco da fare il paio, in giornate come queste, addirittura al cielo. Quello che avete di fronte è il san Nicola. E credo proprio che a nessuno, finora, sia mai venuto in mente di chiamarlo stadio.
Andate ancora un po’ avanti. Quando vi mancherà pochissimo a ritrovarvi imbottigliati nel traffico di chi arriva, occhio alla vostra destra, fate attenzione; meglio se siete seduti accanto a chi guida, e guardate fuori dal finestrino senza fare troppi danni. Dovreste procedere abbastanza lenti da riconoscerla.
Dietro un cancello signorile, ossidato dal tempo fin nelle ossa, intuirete una villa, enorme. Ma non la vedrete: è nascosta interamente dall’erba cresciuta senza regole e altissima, davanti. Non so cosa penserete voi, ma io oggi mi sono detta, chissà se è questo che succede alle case, quando smettiamo di abitarle. La gente se ne va e si riempiono dell’immaginazione del mondo, che guardandole, le potrà soltanto intuire. Non vi sembra sia già questo un grandissimo regalo?
*Non sono riuscita a risalire all’autore di questa foto. Spero mi perdonerà.