Un tizio, un giorno, un medico di nome Ross, si mette a fare diagnosi a pazienti (celebri) morti da un pezzo. Attraverso le biografie di giganti della letteratura come Melville, Swift, Orwell, London e Yeats, più detective che medico, Ross ricostruisce le malattie da cui erano (probabilmente) affetti alcuni tra i più grandi scrittori del passato e ipotizza, addirittura, connessioni tra malattie e scrittura.
Il libro si chiama Shakespeare’s Tremor and Orwell’s Cough. E ne scrive oggi, su Repubblica, Giuliano Aluffi.
Da qui, ancora in pigiama, ho cominciato a leggere il giornale. Buona domenica a tutti.